تُدين جمعية الصداقة الإيطالية العربية – لبنان بأشد العبارات قيام قوات الاحتلال الإسرائيلي فجر اليوم باقتحام منزل الصحفي والإعلامي ناصر اللحام الكائن في حي الدوحة – بيت لحم، حيث أقدمت على تخريب محتويات المنزل، وترويع أفراد العائلة، ومصادرة أجهزة الاتصال والعديد من المقتنيات الشخصية، قبل أن تقوم باعتقاله بطريقة وحشية.
إن هذه الجريمة تأتي في سياق سياسة إسرائيلية ممنهجة تستهدف الصحفيين والإعلاميين الفلسطينيين، بهدف إسكات الأصوات التي توثق جرائم الاحتلال وتكشف ممارساته أمام العالم، في مخالفة صارخة لأبسط معايير القانون الدولي الإنساني وحقوق الإنسان.
وفي هذا السياق، عبّر الإعلامي عصام الحلبي، مسؤول الملف الفلسطيني في الجمعية وعضو مجلسها الإداري، عن استنكاره الشديد لهذه الجريمة النكراء، معتبراً أن “الاحتلال لا يريد لصوت الحقيقة أن يُسمع، ولا لعدسة الكاميرا أن تفضح جرائمه”. وأضاف أن استهداف ناصر اللحام، أحد أبرز الأصوات الإعلامية الفلسطينية، يندرج ضمن محاولات الاحتلال الحثيثة لطمس الحقائق وتعمية الرأي العام.
وأكد الحلبي أن الاحتلال الإسرائيلي الذي يستهدف الإعلاميين بشكل مباشر، إنما يسعى إلى طمس معالم جرائمه، التي ترتقي إلى مستوى جرائم ضد الإنسانية، محذراً من صمت المجتمع الدولي إزاء هذا التصعيد الخطير.
وإذ تحمل الجمعية الاحتلال الإسرائيلي المسؤولية الكاملة عن سلامة الإعلامي ناصر اللحام، فإنها تدعو جميع المؤسسات الإعلامية والحقوقية والضمائر الحيّة في العالم إلى التحرك الفوري من أجل الضغط للإفراج عنه، والدفاع عن حرية الكلمة، وحماية الصحافة الفلسطينية من آلة القمع والبطش.
كما تُناشد الجمعية شركاءها في المجتمع المدني الأوروبي، وفي طليعتهم المنظمات الإعلامية والحقوقية الإيطالية، وكذلك الاتحاد الأوروبي، بضرورة اتخاذ مواقف واضحة تدين هذا الاعتداء الخطير، والعمل على مساءلة سلطات الاحتلال أمام المحافل الدولية، لضمان عدم إفلاتها من العقاب، وصوناً لقيم الحرية والعدالة التي يفترض أن تكون مشتركة بين شعوب العالم الحر.
جمعية الصداقة الإيطالية العربية – لبنان
بيروت، 7 تموز 2025
Dichiarazione
dell’Associazione di Amicizia Italo-Araba – Libano sull’arresto del giornalista Nasser Laham dopo l’irruzione nella sua abitazione a Betlemme
L’Associazione di Amicizia Italo-Araba – Libano condanna con la massima fermezza l’irruzione avvenuta questa mattina presto da parte delle forze di occupazione israeliane nella casa del giornalista e media attivista Nasser Laham, situata nel quartiere Doha a Betlemme. Durante il raid, sono stati danneggiati gli arredi della casa, terrorizzati i membri della famiglia e confiscati dispositivi di comunicazione e numerosi effetti personali, prima che il giornalista venisse arrestato in maniera brutale.
Questo crimine si inserisce in una politica israeliana sistematica che prende di mira giornalisti e operatori dell’informazione palestinesi, con l’intento di mettere a tacere le voci che documentano i crimini dell’occupazione e ne svelano le pratiche al mondo intero, in flagrante violazione delle più basilari norme del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani.
In questo contesto, il giornalista Issam Halabi, responsabile della questione palestinese all’interno dell’Associazione e membro del suo consiglio direttivo, ha espresso la sua profonda indignazione per questo crimine spregevole, affermando che “l’occupazione non vuole che la verità venga udita, né che l’obiettivo della fotocamera sveli i suoi crimini”. Ha aggiunto che il bersaglio a Nasser Laham, una delle voci giornalistiche palestinesi più autorevoli, rientra nei tentativi incessanti dell’occupazione di offuscare i fatti e ingannare l’opinione pubblica.
Halabi ha ribadito che l’occupazione israeliana, prendendo di mira direttamente i giornalisti, cerca deliberatamente di cancellare le tracce dei propri crimini, che arrivano al livello di crimini contro l’umanità, mettendo in guardia contro il silenzio della comunità internazionale di fronte a questa pericolosa escalation.
L’Associazione ritiene le autorità di occupazione israeliane pienamente responsabili per l’incolumità del giornalista Nasser Laham, e invita tutte le istituzioni mediatiche, i gruppi per i diritti umani e le coscienze vive del mondo ad agire immediatamente per fare pressione al fine di ottenerne il rilascio, difendere la libertà di espressione e proteggere il giornalismo palestinese dalla macchina repressiva e brutale dell’occupazione.
L’Associazione lancia inoltre un appello ai propri partner della società civile europea, in particolare alle organizzazioni giornalistiche e per i diritti umani italiane, nonché all’Unione Europea, affinché assumano posizioni chiare di condanna per questa grave violazione, lavorino per chiamare le autorità di occupazione a rispondere davanti alle sedi internazionali, e tutelino i valori della libertà e della giustizia, che dovrebbero essere condivisi da tutti i popoli del mondo libero.
Associazione di Amicizia Italo-Araba – Libano
Beirut, 7 luglio 2025